Il ritorno del guerriero

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So che Marco G. Maggi non sarà d’accordo con l’intestazione di questo post, lui me ne avrebbe indicata un’altra e del resto quel Punto di Fuga, titolo della sua raccolta di poesie del 2014, effettivamente suggerirebbe qualcosa di diverso.

Non me ne preoccupo, so bene quanto poco siano importanti le mie introduzioni rispetto ai testi presentati, tuttavia in questo caso credo di aver colto un aspetto sotteso della poetica di Marco, che per ragioni di esistenza è un perenne viaggiatore.punto-di-fuga

La sua poesia rappresenta certo quel punto di fuga, ma è anche un ritorno alle origini, alle radici, a ciò che si è, a volte faticosamente, altre semplicemente, riconoscendosi con l’altro, aspirando una sigaretta in un bar qualsivoglia.

Il respiro di questa poesia è spesso quotidiano, fatto di cose minute, di pensieri comuni, di un bagaglio personale portato in giro per il mondo e da questo mondo arricchito, universalizzato.

C’è in questi versi, privi di fronzoli e di cura il ritmo, il meglio che si possa esprimere in questi tempi di divisioni: l’affermare la propria identità, il riconoscere quella altrui.

Vengono qui presentate sei poesie, di cui solo Sant’Anna di Stazzema inserita in Punto di Fuga, le altre inedite o inserite in antologie.

Le trovate QUI.

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Si ringrazia Puntoacapo editrice per gli estratti da Punto di Fuga