Peter’s back!

The old friend’s back, nothing else matters. 🙂

Shall we start an english version of Il babau site?

Can anyone tell the future? I can’t… but… er… why not?

Anyway, it’s too soon to tell. For now let me introduce him with a short writer’s statement.

PETER DE VILLE, a Bogliasco Foundation Fellow in Creative Writing and recently awarded a Hawthornden Foundation Fellowship, has worked in Italy as a university lecturer. He writes stories, poetry, articles, plays and novels and translates and reviews. He has two poetry collections Open Eye and Taking the pH with Tuba Press http://www.tubapress.eu/page-two.php and 25 poems Ciao Marco Martial,  inspired by reading the Latin poet, are published by Shoestring Press (www.shoestring-press.com) in Take 5 – 07.

La specie non protetta

Un titolo di questo genere apre un ventaglio di possibili argomenti.

Stiamo parlando di qualche raro animale in via d’estinzione, degli orsi di ritorno, di meravigliose piante tropicali, dei cittadini o degli onesti?

Ho sicuramente tralasciato svariate opzioni, incurante delle legittime critiche, pensando alla contingente ragione di questo post.

Insomma mi son limitato a gettar l’amo per vedere se qualcuno abboccava, anche se – come in altra sede dimostrato – qua l’unico pesce sono io! Un tonno stagionato, ad esser precisi!

!

?

Dov’ero?! 

Al tonno… al salmone? Specie men che protette, sacrificate sull’altare delle nostre tavole, anch’esse scarsamente protette in un ciclo vitale che è sempre meno vitale… 

No, non ero qui, non sono in cerca di consensi… mi limitavo a menar il can per l’aia.

La specie non protetta è il titolo del racconto di Andrea Guidi che inseriamo oggi nel sito.

Andrea era parte attiva della redazione del babau su carta ed il racconto venne pubblicato per la prima volta sul babau n. 8 del novembre 1992.

Rileggendolo, dopo oltre vent’anni, ne ho apprezzato lo straniamento.

Vorrei parlarne oltre, ma non posso, non devo: a voi il testo.

QUI!

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William Hogarth – Beer Street (1751)

E’ gradito l’invio di materiale!

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E’ gradito l’invio di materiale” – così recitava la seconda di copertina, continuando – “La redazione si riserva di decidere in merito all’eventuale pubblicazione.”

E’ cambiato tutto da allora, lo storico editore non esiste più, il tipografo si è trasferito, la redazione si è rimaneggiata, ma l’intento è immutato: “E’ gradito l’invio di materiale. La redazione si riserva di decidere in merito all’eventuale pubblicazione.”

Gli autori esterni sono sempre stati linfa vitale della rivista, arricchimento di prospettive, nuovi orizzonti.

Certo, Il babau era anche una palestra letteraria per la redazione, ma ogni testo che arrivava per posta generava una nuova emozione. Nella maggior parte dei casi si trattava di una busta grande, per lo più color ocra, con l’indirizzo scritto a mano ed il contenuto dattiloscritto.

Il che significava, ri-digitazione dei testi scelti. Forse una fatica, ma anche una grande opportunità di conoscenza: il ricopiare un testo obbliga ad una lettura più accurata e rivela particolari che spesso sfuggono. Ho imparato moltissimo da tutti.

In seguito iniziarono ad arrivare anche i primi floppy disk, non cambiando la realtà dei fatti: utilizzavamo un Mac ed eravamo pressoché incompatibili con chiunque.

Ho divagato un poco, forse per nascondere che non ricordiamo come e quando arrivò il testo che pubblichiamo ogg:i La fatica inutile del giovane Poorless di Stefano Rivara. Ricordiamo però che ci parve subito meritevole d’esser pubblicato, anche se per una serie di eventi vide la luce solo sul web nel 2004.

Lo riproponiamo giacché anche il vecchio sito non esiste più.

La versione qui pubblicata è quella originale, ne esiste sul web una successiva.

 

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