The cuckoo is a pretty bird, she sings as she flies; she brings us glad tidings, and she tells us no lies.
Post musicale del mercoledì, figlio di un concerto del Venerdì, con l’eco della intensissima versione di Joel Cathcart durante un concerto di Nima Marie, nomi probabilmente ai più ignoti. Male…
La versione di Cathcart non è reperibile ed in ogni caso certe emozioni che si possono cogliere dal vivo in uno spazio ridotto come l’Ostaia da-u Neo sono irriproducibili: bisogna esserci.
Ho divagato. La proposta musicale è un brano della tradizione folcloristica inglese (sebbene Cathcart giuri sia irlandese): The Cuckoo.
Il brano, proprio perché di antica tradizione è noto in svariate versioni e più titoli: The Coo-Coo, The Coo-Coo Bird, The Cuckoo Bird, and The Cuckoo Is A Pretty Bird.
Io calo l’asso e parto con una versione del 1962: qui il titolo e The Cuckoo Is A Pretty Bird e l’interprete Bob Dylan.
Probabilmente però il merito di aver introdotto questo brano nella tradizione statunitense va dato a Clarence Ashley (1895-1967) un cantautore degli Appalachi che la diffuse negli del primo dopoguerra. Questa sua antica versione porta il titolo Coo-Coo Bird.
Del 1969 è la versione folk inglese dei Pentangle: The Cuckoo
Le versioni sono innumerevoli, e tutte di grande livello. Voglio presentarvene un’ultima blues, funk di Taj Mahal.
Infine, per ringraziarli dell’ispirazione, Nima Marie e Joel Cathcart ad interpretare l’unico brano nel quale li ho trovati insieme, ma non temete a breve uscirà il disco di Nima Marie che li vede collaborare.
E il brano letterario? Oggi musica!!