Il poeta con la chitarra.

Per i frequentatori di reading poetici Roberto Marzano è una garanzia: non ci si annoierà.

Il suo doppio ruolo di cantautore e poeta, armato di una fedele sei corde, gli consente di “vincere facile”: note e giochi di parole presto conquistano lo spettatore.

Smessa la veste di performer, ed indossata la vestaglia del poeta, Marzano scrive, scrive tantissimo, esplorando molteplici tecniche compositive, con il pensiero costantemente rivolto al fruitore della sua opera, sia esso lo spettatore od il lettore. I suoi libri ci appaiono così variegati, divertenti ed acuti.

Poeta strabordante, Marzano ci stupisce oltre che per la ripetutamente premiata qualità della sua opera, anche per la quantità delle sue composizioni: il suo ultimo libro M’illumino di Mensole (Matisklo Edizioni, 2016) contiene infatti oltre 150 poesie, di cui trovate QUI una selezione.

Buona lettura e… buon divertimento!

 

Κανϰα Κοινη

Il babau fa un salto in un terreno sconosciuto e si inoltra in un mondo musicale che dà grandissima rilevanza al testo, a cavallo tra Rap, Hip Hop e Slam Poetry.

Il passo è dunque breve, appena al di fuori dei nostri confini.

Presentiamo qui 3 video del mixtape Κοινη (Koinè) di Κανϰα (Canca), al secolo Giacomo Marenco.

La caratteristica dei mixtape è quella di inserire testi originali su musiche prese da internet.

Iniziamo con Piacere, l’unico vero video e brano iniziale del disco, che introduce l’ascoltatore al mondo di Canca. La strumentale utilizzata è The Cancel – Morning Cafe.

 

Seconda proposta è Svegliati cazzo un brano di particolare intensità che consiglio di ascoltare per una vena accorata e sincera. La strumentale utilizzata è Neat Beats – I hope I think of bike riding when I’m dying.

 

La terza proposta è Germania con la partecipazione di Flavio Tripaldi, che con Canca sta collaborando alla preparazione di un disco con musiche originali. La strumentale utilizzata per Germania è DJ Khaled – Jermaine’s Interlude (feat. J Cole).

 

Come avete avuto modo di verificare i pezzi toccano tematiche differenti, utilizzando atmosfere distanti tra loro, riuscendo tuttavia a mantenere una sostanziale riconoscibilità.

Ci saremmo mai addentrati in queste zone sconosciute se l’autore non fosse un parente stretto? Direi proprio di sì, dopo aver ascoltato i testi.

Per chi voglia approfondire la conoscenza, il canale Youtube si trova QUI

Il ritorno del guerriero

taglio8

So che Marco G. Maggi non sarà d’accordo con l’intestazione di questo post, lui me ne avrebbe indicata un’altra e del resto quel Punto di Fuga, titolo della sua raccolta di poesie del 2014, effettivamente suggerirebbe qualcosa di diverso.

Non me ne preoccupo, so bene quanto poco siano importanti le mie introduzioni rispetto ai testi presentati, tuttavia in questo caso credo di aver colto un aspetto sotteso della poetica di Marco, che per ragioni di esistenza è un perenne viaggiatore.punto-di-fuga

La sua poesia rappresenta certo quel punto di fuga, ma è anche un ritorno alle origini, alle radici, a ciò che si è, a volte faticosamente, altre semplicemente, riconoscendosi con l’altro, aspirando una sigaretta in un bar qualsivoglia.

Il respiro di questa poesia è spesso quotidiano, fatto di cose minute, di pensieri comuni, di un bagaglio personale portato in giro per il mondo e da questo mondo arricchito, universalizzato.

C’è in questi versi, privi di fronzoli e di cura il ritmo, il meglio che si possa esprimere in questi tempi di divisioni: l’affermare la propria identità, il riconoscere quella altrui.

Vengono qui presentate sei poesie, di cui solo Sant’Anna di Stazzema inserita in Punto di Fuga, le altre inedite o inserite in antologie.

Le trovate QUI.

taglio4

Si ringrazia Puntoacapo editrice per gli estratti da Punto di Fuga

Una voce alla radio

Una nota su Facebook di Gianni Priano, mi riporta ad una trasmissione radiofonica locale degli anni 80 e ad un racconto ad essa ispirato, Sventolando le nostre bandierine, scritto da Maurizio Puppo nel 1988 e pubblicato su Il babau n. 12 nel Febbraio del 1994.

Nel racconto Puppo ricorda alcuni tra i brani ascoltati in questa trasmissione condotta da Umberto, fra essi Le strade di notte di Giorgio Gaber.

Non può, ovviamente, mancare Mina

Quanto al racconto di Maurizio, credo vada ripubblicato perché parte significativa della sua recherce letteraria.

Sono certo di farvi cosa gradita. Lo trovate QUI!

 

Princeton 1949. Parallels 2?

Celebrazione per i 70 anni di Albert Einstein all’Institute for Advanced Study.

Da sinistra: H. P. Robertson, V. Spear (?), H. Weyl, K. Goedel, B. Valadier (?), A. Einstein, C. Campi (?), J. R. Oppenheimer, and G. M. Clemence.

13091748_10209315522113560_1628470506_o

Come ormai reso palese da Parallels di Pietro Zunino esiste un numero indefinito di universi paralleli in tutto simili al nostro. Purtroppo la pubblicazione di questo testo seminale ha avuto come conseguenza l’incremento dei viaggi spazio temporali, generando alcune varianti che ci è difficile provare.

Così la foto, che ritrae alcune delle menti più rilevanti del XX secolo dell’universo parallelo 17, differisce dall’identica foto nel nostro universo per 3/9.

Da sinistra a destra.

Howard Percy Robertson (1903 – 1961) matematico, fisico e cosmologo statunitense, noto per i contributi relativi alla cosmologia fisica e al principio di incertezza.

Vincent Spear (1956 – ?) Ingegnere, musicista, scrittore, viaggiatore dimensionale, si vocifera sia stato figura centrale dell’universo descritto in Parallels, ma non ci è dato saperlo con certezza, e soprattutto non è certo se si tratti dello stesso Spear, di un tal XXX YYY o, come nella maggior parte degli altri universi, del premio nobel per la fisica Eugene Wigner, qui con la barba. Del resto si dice che Spear fosse considerevolmente più alto.

Hermann Klaus Hugo Weyl (1885 – 1955) matematico, fisico e filosofo tedesco.

Kurt Gödel (1906 – 1978) matematico, logico e filosofo austriaco naturalizzato statunitense, noto soprattutto per i suoi lavori sull’incompletezza delle teorie matematiche. Gödel è ritenuto uno dei più grandi logici di tutti i tempi.

Bergman Valadier (1961 – ?) anatomopèatologo. Si suppone che, come per Spear qualcosa non quadri, vista la data di nascita posteriore alla foto. Qualcuno ha suggerito si tratti di una variante del fisico I. I. Rabi, ma la cosa pare dubbia… E’ possibile sia qualcuno o qualcosa d’altro.

Albert Einstein (1879 – 1955) fisico e filosofo tedesco naturalizzato svizzero e statunitense. Oltre a essere uno dei più celebri fisici della storia della scienza, che mutò in maniera radicale il paradigma di interpretazione del mondo fisico, fu attivo in diversi altri ambiti, dalla filosofia alla politica, e per il suo apporto alla cultura in generale è considerato uno dei più importanti studiosi e pensatori del XX secolo. Elaborò la Teoria della Relatività Generale.

Coriolano Campi (1957 – ?) viaggiatore a ritroso, decostruzionista. L’identità ci è stata suggerita da alcune fonti discretamente informate. Altri sostengono si tratti di Carmen Michelle Rooca, mutaforma, sebbene l’opinione più diffusa, anche tra i suoi familiari, è che non si sappia chi sia. E’ comunque escluso si tratti del fisico atomico R. Ladenburg.

Julius Robert Oppenheimer (1904 – 1967) fisico. Diede importanti contributi nel campo della fisica moderna, in particolare alla meccanica quantistica, ma la sua fama è legata soprattutto alla costruzione della prima bomba atomica nell’ambito del progetto Manhattan. È stato inoltre il primo a capire l’effetto tunnel quantistico, ad avvicinarsi con le sue ricerche alla scoperta del positrone, a portare avanti la teoria sulle piogge di raggi cosmici e a verificare il collasso di grandi stelle causato dalla forza gravitazionale.

Gerald Maurice Clemence (1908 – 1974) astronomo americano.

Quanto alla nostra redazione, essa brancola nel buio: si tratta di una redazione letteraria, atta quindi a qualsiasi possibile tipo di viaggio e realtà, ma non particolarmente portata a gestire dati tangibili.

Ci auguriamo quindi che Pietro Zunino sveli l’arcano in Parallels 2, o in qualsiasi altra opera.

Per voi, se ci volete dare una mano, può essere che sfogliando il primo Parallels troviate degli indizi interessanti.

Da Princeton, intanto, ci hanno fatto pervenire la stessa foto scattata nel nostro universo. Boh!

Einstein-70-birthday

Parallels è edito da Edizioni Vallescrivia ed è reperibile online su ibs.it, Amazon o presso la Libreria Mondadori di Sestri Ponente.

 

 

Parallels

112 Mercer Street, Princeton, anno 1939, Albert Einstein e Robert Oppenheimer davanti ad un tablet ascoltano musica utilizzando la tecnologia Wi-fi.

Einstein_Oppenheimer_music

 

Deve trattarsi per forza di un fotomontaggio, l’immagine non è compatibile con quanto conosciamo di quel periodo: nel 1939 questi oggetti non esistevano!

Non in questo universo!

E se si trattasse di uno dei molteplici universi paralleli simili al nostro, ipotizzati nella teoria dell’universo inflazionario? Potremmo considerare la scena come plausibile?

Probabilmente sì.

A questo punto dovremmo porci altre domande: come sono giunti questi oggetti in un diverso spazio tempo? Chi li ha portati? Perché? In che modo hanno reagito i due scienziati dinnanzi a questi prodigi allora inimmaginabili? Quali altre meraviglie o segreti giungeranno a loro conoscenza? Ed ancora: si potranno ricaricare le batterie?

La curiosità cresce, è indiscutibile. L’ignoto è per tutti noi fonte d’interesse.

Il mondo alieno, o anche semplicemente “altro” è ad un passo da noi, forse in orbita geostazionaria o al di là di un wormhole.

parallels

Spesso certa fantascienza fa di tutta l’erba un fascio, accumulando nozioni a casaccio, per trar dentro il lettore, Parallels è invece romanzo coerente sia da un punto di vista storico che scientifico. Si tratta di un’opera prima, è vero, ma è l’opera prima di un uomo maturo, Pietro Zunino, ingegnere elettronico ed insegnante, che nulla ha lasciato al caso, analizzando la congruità di ogni evento.

Nel frattempo la seconda guerra mondiale s’avvicina, un misterioso protagonista dopo Einstein ed Oppenheimer incontra anche Franklin Delano Roosevelt ed il lettore, facilitato dallo stile chiaro ed asciutto, divora le pagine una dopo l’altra.

Possibili scenari atomici si profilano all’orizzonte.

Qui mi fermo per non svelare troppo.

L’ho già accennato, si tratta di un libro che supera gli stretti confini della fantascienza, coniugando storia e scienza, in modo lineare, rigoroso ma anche accattivante. Pietro ci lascia con un finale aperto, spunti di riflessione e voglia di saperne di più.

Attendiamo il prossimo, speriamo non passino altri sessant’anni.

Parallels è edito da Edizioni Vallescrivia ed è reperibile online su ibs.it, Amazon o presso la Libreria Mondadori di Sestri Ponente.

LorentzianWormhole

L’immagine rappresenta un ponte di Einstein-Rosen o cunicolo spazio-temporale, detto anche wormhole

Ed ora protagonista, autore e sottoscritto Vi invitano, in quasiasi universo siate, ad ascoltare la nostra colonna sonora comune