La specie non protetta

Un titolo di questo genere apre un ventaglio di possibili argomenti.

Stiamo parlando di qualche raro animale in via d’estinzione, degli orsi di ritorno, di meravigliose piante tropicali, dei cittadini o degli onesti?

Ho sicuramente tralasciato svariate opzioni, incurante delle legittime critiche, pensando alla contingente ragione di questo post.

Insomma mi son limitato a gettar l’amo per vedere se qualcuno abboccava, anche se – come in altra sede dimostrato – qua l’unico pesce sono io! Un tonno stagionato, ad esser precisi!

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Dov’ero?! 

Al tonno… al salmone? Specie men che protette, sacrificate sull’altare delle nostre tavole, anch’esse scarsamente protette in un ciclo vitale che è sempre meno vitale… 

No, non ero qui, non sono in cerca di consensi… mi limitavo a menar il can per l’aia.

La specie non protetta è il titolo del racconto di Andrea Guidi che inseriamo oggi nel sito.

Andrea era parte attiva della redazione del babau su carta ed il racconto venne pubblicato per la prima volta sul babau n. 8 del novembre 1992.

Rileggendolo, dopo oltre vent’anni, ne ho apprezzato lo straniamento.

Vorrei parlarne oltre, ma non posso, non devo: a voi il testo.

QUI!

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William Hogarth – Beer Street (1751)

Son tutto indaffarato…

… ma questa cosa andava fatta al più presto!

Si è attivata una reazione a catena che forse è arrestabile con la pubblicazione di Son Semi-Trafelato di Maurizio Puppo.

Pubblicata originalmente nel numero 9 de Il babau al fianco di Divina dello stesso autore, Son Semi-Trafelato in qualche modo rimetteva le cose a posto.

Speriamo anche ora accada la stessa cosa: ieri Divina e’ stata inserita da sola, e già molti scricchiolii si odono qua e là.

Questo post appare del tutto insensato, se non tenendo conto del punto 11 sottostante, e forse lo è comunque nonostante…

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L’invenzione delle nuvole

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Prendo a prestito il titolo di un interessantissimo libro di Richard Hamblyn (L’invenzione delle nuvole) per introdurre la pubblicazione di Il Teatro delle Nuvole, due non recensioni, nella nostra rubrica La Finestra sul Cortile.

Prima, però, una breve annotazione sull’interessante e fluido libro di Hamblyn, scrittore e storico inglese. L’invenzione delle nuvole racconta come il meteorologo dilettante Luke Howard (1772-1864) arrivasse alla classificazione delle nuvole così come le conosciamo oggi, dando avvio alla moderna meteorologia.

Il tema è storico, scientifico, ma anche letterario, perché gli studi e la figura di Howard ispirarono un’intera generazione romantica: Shelley, Keats, Goethe e molti altri. Argomento appassionante e mutevole, le nuvole furono al centro di un affascinante corso di semantica lessicologia e letteratura comparate tenuto a Genova da Enrica Salvaneschi nei primi anni 90.

Qui, ove partecipavo come “lettore” dei testi inglesi, feci incontri importanti, quello con Enrica, docente e scrittrice di sublime sensibilità, e quello con il Teatro delle Nuvole, attirato dal titolo del corso così in sintonia con la propria essenza.

Inventate, classificate, reinventate, sempre mutevoli, in un divenire costante che è rappresentazione d’ogni esistenza vissuta a fondo, le nuvole possono esser anche per voi spunto per un viaggio trasversale nel mondo della letteratura e dell’arte.

Del Teatro delle Nuvole, che questa poetica mutevolezza ha sposato, in questo post ho parlato pochissimo e rimando alle non recensioni.

Inoltre, per chi vive a Genova e dintorni segnalo che il 29 settembre 2014 Il Teatro presenterà la nuova Scuola Laboratorio.

I dettagli li trovate qui.

Le non recensioni invece le trovate qui.

Infine, giacché la seconda non recensione prende a prestito un paio di versi di Divina di Maurizio Puppo, pubblichiamo anche quella, nella sezione Poesia.

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Immagine di testa – Cloud Study – di Luke Howard (1808-1811)

Immagine di coda – Incisione tratta da Essay on the Modifications of Clouds di Luke Howard (3rd edition 1865)

Ricordo di Luigi Tola

Recentissimamente è mancato Luigi Tola, poeta ed artista visivo. Pubblichiamo qui un breve ricordo di Franca Fioravanti e di Marco Romei del Teatro delle Nuvole.

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Abbiamo incontrato Luigi Tola la prima volta nel 1992, quando era invitato al nostro primo spettacolo “Il cielo interiore” a Villa Solaria. Successivamente collaborammo per la creazione della performance “Tra nostAlgia e preSentimento”; in seguito ci fece conoscere il poeta Nazim Hikmet, uno dei poeti che inserimmo nel nostro spettacolo “I fabbricatori di sogni”.
Ci sono incontri che restano nel tempo della nostra memoria.
Marco Romei invitò Tola nella sua rubrica “Conversazioni tra arte e vita”, pubblicata sul web magazine Mentelocale.
Ora Luigi è altrove, e vogliamo ricordarlo attraverso le sue parole.

L’intervista è qui.

Sopra il rigo. Sotto il rigo

Negli anni in cui si pubblicava Il babau, amavamo sostenere l’atemporalità dell’arte.

Il tema è complesso e merita d’esser affrontato con tutta la calma possibile.

Al momento mi limito ad addurre a prova questa conversazione del 1992 tra Il babau e Paolo Poli.

Son passati 22 anni, ma il piacere della lettura è, almeno per quanto mi riguarda, del tutto inalterato, oggi, come allora, mi son ritrovato a sorridere, ridere di gusto, riconoscere la grandezza.

Straordinaria.

La trovate qui.

William Hogarth – La Carriera del Libertino

The Rake’s Progress è una serie di 8 incisioni di William Hogarth stampate nel 1735.
Le incisioni sono successive alla serie di tele prodotte tra il 1732 ed il 1733.
La serie descrive l’ascesa, il declino e la caduta di Tom Rakewell, figlio ed erede di un ricco mercante.
Il giovane libertino giunto a Londra sperpera tutto il suo denaro tra lussi, prostitute e gioco.
Dapprima viene imprigionato nel carcere di Fleet Street ed infine nel Bethlem Royal Hospital, il famoso manicomio noto ancor oggi come Bedlam.
I dipinti originali appartengono alla collezione del Sir John Soane’s Museum a Londra.

Le immagini provengono dal sito http://www.shakespeares-sonnets.com/Archive/Hogarth.htm