Notte di Natale. Tutto tace. I bambini dormono sognando i più bei regali del mondo. D’un tratto una stella cadente. No, non è una stella. È Babbo Natale che sta scendendo a portare i doni. Eccolo sfrecciare sui tetti della città lanciando pacchi e pacchetti, con incredibile precisione, nei vari camini. E, in un batter d’occhio, sparire nuovamente nel firmamento.
Qualche istante dopo uno spaventoso susseguirsi di esplosioni. È un disastro, un macello.
Era un Babbo Natale cattivo.
– «Che dici, vecchia, mi sembra un brutto anno, questo! Non ho troppa voglia di fare le solite cose questo Natale.»
– «Dai, pà, vedrai che tutto prima o poi s’aggiusterà, sono millenni che ti crucci in questo modo. Dovresti saperlo che i figlioli mettono sempre la testa a posto per tempo.»
– «Sì, è vero, ma vedi, per te è facile, tu arrivi quando tutto è sul morire, quando loro sono felici e satolli. Tocca sempre a me incominciare il lavoro. Mi sa che quest’anno sciopero e lascio a te l’incombenza.»
E fu così che il pranzo di Natale, incrociando le braccia l’antipasto, ebbe inizio con la torta.
[…] Collegati al post musicale di questo 24 dicembre, non potevano che esserci due Racconti di Natale. […]
[…] o Guardare il Cielo. Intanto che pensate a cosa preferire, cominciate ad alzarvi e venite a QUI a cliccare, che la cena è […]