LE NOTTI D’AMERICA
a mio nonno Domenico
Quante notti su quelle strade
d’America. Di tutta quell’America
che da Molare a Fiorenzuola
da Cremolino a Piacenza si stende
sotto l’insistente – e sconsolato – pedale
di una bicicletta che porta un uomo
e i suoi respiri, il suo sonno, il suo sale.
Di là dal Turchino vortica il marino
e passa le forche del Dente:
e sembra di sentirli andare giù
dalla discesa gli antichi camminatori
i santi protettori; picchia in testa
il loro saltare nella tempesta.
E tutti saremo conchiglie, un giorno.
Paesi e cimiteri uguali nei fondali
scuri. E chissà chi sarà quel palombaro
che troverà – in un tempo che non si riesce
nemmeno a pensarlo – le nostre ossa
limate sulle nuove coste dell’Africa.
Si apre il giorno: a Morbello.
L’uomo fischia e la bici sdrindrina
il campanello.
Dietro la tua fila di monti
c’è il mare. Ogni anno
in estate, scavalchi:
entrano ed escono i ricordi
di cui sai così poco.
Questo mi piace: che dici parole
pesanti che credi leggere
che sei come il sasso
ed il sole.
TERZA POESIA
Il topo mi morde le ossa
nell’Albergo della Lontananza
mi rode la voce. Tu, anima mia
ridi con gli occhi che se ridi forte
ti sento. Ti sente anche il topo
e va via.
BOCCETTE
Va bene facciamo questa
benedetta partita a boccette
– fuori piove – e insomma
mi avete messo alle strette.
Tiro, prendo il pallino
il gioco è un gioco di sponde
mezzo calcolo, mezza incognita
(è Dio che si nasconde).
Ottobre. Pioveva. Entrai ugualmente nel bosco.
Sentii alle spalle un fruscio. Non mi voltai.
poteva anche essere lui. Ma lui, io non lo conosco.
Ho un suo libro di poesie e personalmente lo ritengo un ottimo poeta.
[…] e ritorno di Valter Scelsi, pubblicato ne Il babau n. 7, mentre la poesia è quella Le Notti d’America, che non riesco a levarmi dal cuore. Scritta di Gianni Priano e pubblicata ne Il babau n. 6, Le […]
[…] Ricordo per i pochi rimasti che Gianni Priano è presente in questo sito anche con alcune poesie in lingua italiana, pubblicate sul numero 6 de Il babau. […]