Gianni Priano ci regala 9 sue poesie nel dialetto di Molare, paese dell’alessandrino sulla ex strada statale del Turchino da Ovada ad Acqui Terme per un nuovo capitolo delle Lingue dell’Altra Italia.
Sono felice di questo dono, a lungo cercato, perché se la differenza, linguistica e non solo, è ricchezza, i dialetti sono forzieri stracolmi di espressioni, modi di dire e pensare che non devono andar perduti.
Troverete in questa prima parte delle poesie “molaresi” di Gianni Priano, a cui ho dato il titolo “Ra differàinza” (La differenza) persone, colori e suoni di uno dei presenti possibili, alternativi a quello attuale globalizzato, un presente radicato in un’antica tradizione popolare, portato oltre i propri ristretti confini territoriali da una penna profonda e leggerissima al tempo stesso.
Non vi tratterrò oltre, perché è impossibile farlo… io stesso non vedo l’ora di rileggerle!
Ricordo per i pochi rimasti che Gianni Priano è presente in questo sito anche con alcune poesie in lingua italiana, pubblicate sul numero 6 de Il babau.